venerdì 6 giugno 2014

RI-CICLI TRASFIGURAZIONI MATERICHE - SOFIA SGUERRI



Con un titolo del genere si rischia grosso. Colpisce più il suono delle parole del significato.
Ri-cicli – Trasfigurazioni Materiche. Le consonanti producono un fraseggio che crea un'aspettativa importante. Con un titolo così esagerato ci si aspetterebbe una produzione intrisa di concetti oppure una lezione di filosofia attraverso un collezione di immagini.
No.
Sofia Sguerri ci riesce. La mostra presso Corpo e Mente si oppone sapientemente al titolo con una serie di immagini che sanno di vita e dove “l'incanto dell'essere” si esprime con grinta e delicatezza.
Tanta carne animale e linfa vegetale in una collezione di opere tra fotografia e pittura, installazione e azione. Sofia Sguerri ribalta il titolo e lo interpreta alla lettera presentando lavori a tecnica mista che incantano per la loro semplicità, per l'anelito verso una sintesi palpitante di certe emozioni che precedono le riflessioni.
Il concetti sono quelli dell'armonia naturale e del sensuale sentire.
Uno sbocciare di sensazioni dense e davvero materiche.
Foto, acquerello, acrilico, olio, sanguigna, carboncino, cotone, legno riciclato, una finestra e una sedia. Niente viene accennato, ma dichiarato e fissato come in una trasfigurazione radicale.
C'è ancora tempo, ma i sogni delle crisalidi sulle foglie nude preparano la schiusa.
Evoluzione umana e delle sue membra, ritratte nel loro sostare.
Lo scorcio di una schiena ricorda la gestazione, la pazienza e la tenacia.
Corpi vibranti, innesti tra cuore e pelle.

C'è stata anche la performance all'inaugurazione, interpretata dalla stessa Sofia e Leonardo Lambruschini. Proiezioni, tagli, movimenti. I corpi sembravano centinaia. Peccato non sia in replica tutte le sere. Era la cornice perfetta dell'opera nella totale trasformazione dello spazio.

Dal 29 maggio al 21 giugno presso Corpo e Mente, via Bernardo Tanucci 21, ad Arezzo.
Rassegna “L'incanto dell'essere tra corpo e mente” a cura di Marco Botti.


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