venerdì 27 luglio 2012

FABRICA




FABRICA
Mostra personale di Roberto Dragoni
30 giugno – 12 agosto 2012
Palazzo Chianini Vincenzi - Arezzo


Roberto Dragoni entra in profondità.
Lo si vede dall'occhio della sua MUCCA.
Distesa su un fianco guarda dritto di fronte.
Non c'è bisogno di nessuna definizione per comprendere cosa voglia suggerire.
Intorno altre tele, tecniche miste, ritraggono fabbriche, turbine, macchine grigie disposte in fila all'interno di capannoni. Su di loro ogni tanto una specie di vento che deforma i contorni, che soffia e sfalda la realtà tra il passato e i suoi prodotti e un futuro con le sue incertezze.

Ho avuto il privilegio di vedere la mostra FABRICA da solo.
Lo so che non è una bella cosa da dire perché mette in risalto quanto le mostre d'arte siano poco frequentate, pure in questo caso dove si tratta di un artista affermato in Italia e all'estero, ma vivere l'esperienza nel silenzio e nel fresco della sale del Palazzo Chianini Vincenzi è stato stupefacente.
L'accoglienza dei PUGILI all'ingresso, non poteva che colpirmi.
Le creste iliache sopra i pantaloncini e i pensieri rivolti alle loro fidanzate. Sempre la dolcezza dietro ogni scatto di nervi, affetto e tepore accanto a ogni reazione viscerale.
Di seguito un viaggio scuro, grigio, tra fabbriche, animali e ritratti.
Nelle sale di lavoro s'immagina lo stridio doloroso del metallo e l'urlo della sirena per il cambio di turno. Il vento passa anche lì dentro, invade le forme, le sfoca.
La tragedia di Fukushima e la dignità dei suoi abitanti.
La resistenza dei lavoratori della nostra Italia e la loro paura.

Gli animali e gli uomini stanno e sanno, nei loro ricordi eterni.
Sospesi, testimoni di un tempo che sembra immobile, ma dietro macina e vende tentativi di soluzione per sbagli e illusioni umane.
C'è stato un ritratto che più di tutti mi ha inchiodato.
Il titolo in due iniziali. Non le ricordo.
E' il volto di un ragazzo. Occhi e bocca socchiusi.
Mi sono avvicinato.
Pareva che respirasse.

Grazie, Roberto!
Nello sguardo della tua MUCCA c'è l'abisso. Ed è nitido.
E l'abisso spesso, nelle storie umane, pare essere l'unico passaggio per raggiungere di nuovo la luce.


giovedì 12 luglio 2012

CONTACT WAVE




CONTACT WAVE
12-15 luglio 2012

Da oggi parte Arezzo Wave Love Festival 2012 e si inaugura una nuova sezione: Contact Wave.
Accanto a Danza Wave, a cura di Sosta Palmizi, anche SPAZIOSEME partecipa alla manifestazione ospitando e curando tre laboratori.
Contact Improvisation, Danza Afro-Brasiliana e Percussioni.

Il contatto. Il peso. La dinamica del movimento in relazione alla gravità.
Dalla mattina alla sera il corpo si muove, reagisce, cerca un equilibrio.
Attraverso i muscoli e i nervi passano le storie. Soprattutto in tempi dove occorre forza e resistenza.
L'apertura al dialogo delle culture arricchisce gli incontri e le possibilità.

Venuti da tutta Italia, persino dalla Grecia, danzatori e appassionati, seguono le lezioni Carlos Uhjama (Brasile), Bruno Caverna (Brasile), Leonardo Lambruschini, (Italia) Sara Parisi (Italia), Patinho Axé (Brasile) e Paolo Caruso (Italia).

Contact Wave è anche una performance che unisce la danza al canto, l'azione e la parola.
"La fragilità dichiarata è un punto di forza" abbiamo detto l'8 luglio 2012 in occasione dell'iniziativa MICROPISCIN(...)RCHEOLOGICA.
Contact Wave proseguirà la sua ricerca fino a divenire uno spettacolo.
Di seguito un estratto del video.

http://www.spazioseme.com/performance-contact-wave-video/


LA GUARDIA DEL CORPO - INIZIO




LA GUARDIA DEL CORPO - INIZIO

MICROPISCIN(...)RCHEOLOGICA
7 Luglio 2012

La Guardia del Corpo è ispirato ad una storia vera.
Me la raccontarono anni fa e mi è ritornata in mente nella stesura della raccolta e nei temi delle vicende “di corsa e di nascosto.”
Lo spettacolo non è la celebrazione di Daniela e la sua scelta. Nasce dalla certezza che solo i rapporti umani possano rappresentare la chiave di svolta per la risoluzione dell'esistenza.
Identità e corpo, ma soprattutto l'urgenza come “prova del nove” per il rispetto dell'intimità e della libertà di amare.
La Guardia del Corpo viola l'intimità pur cercando di fare il contrario. E nel suo tentativo cerca di rendere la tragedia meno dolorosa e più eroica.
Chi resiste lo fa spesso di nascosto, aspetta il momento giusto, conta i minuti ma è capace di aspettare decenni.
Raccontare tragedie in tempi tragici, in questo caso, è meglio che ridere provando a dimenticare.
Perché dimenticare confonde e fa morire più alla svelta.

Il lavoro procede nell'interazione tra narrazione e danza, con particolare riferimento alla contact improvisation. Voce e movimento. Tutti sono tutti.
Insieme a me, i protagonisti del progetto sono: Leonardo Lambruschini, Claudia Schnurer ed Eleonora Ciampelli.