mercoledì 28 novembre 2012

IL CORPO NON MENTE


LA GUARDIA DEL CORPO - SVOLGIMENTO

Il corpo non mente mai.
Ed è nella sua stessa lucidità che decide.
Il cuore smania di fronte alle proprie visioni.

Ci sarebbe da chiedersi perché Daniela abbia deciso di ascendere al cielo.
Per amore? Strana parola in questo contesto.
Per dolore? E' ovvio.

C'è il sospetto di un segreto svelamento, un intima consapevolezza impossibile da sostenere.
Il corpo non ce la fa, non si riconosce, scappa verso il cielo.
Nel regno degli spiriti si resta appesi.
Chissà se almeno i ricordi sopravvivono in quell'eterna sospensione.

Rimane il coraggio di Maurizio e dei suoi amici.
Resta la loro confusione accordata perfettamente con il regno dei vivi dove la memoria cancellata cerca di risparmiare altro inutile dolore.

Continuano le prove di allestimento dello spettacolo LA GUARDIA DEL CORPO.
Il debutto è previsto per il 14 dicembre presso lo SPAZIO SEME in prima serata.
Movimenti, scatti del corpo su un tappeto narrativo a due voci.
Insieme a me, Leonardo e Veronica, la voce di Luca Scarlini.

lunedì 12 novembre 2012

NON PASSARE PER IL SANGUE


NON PASSARE PER IL SANGUE


Eduardo Savarese ha scritto un bel libro. Selezionato al Premio Calvino 2010 con il titolo L'amore assente è stato pubblicato da Edizioni e/o con il titolo Non passare per il sangue.
Eduardo è uno scrittore, un magistrato e un insegnante di scrittura.
Non passare per il sangue è una storia tutta italiana.
Afghanistan, omosessualità, segreti di famiglia.
Argomenti talmente ampi da dover essere necessariamente conciati. Come si fa con la carne selvatica per renderla commestibile per un pubblico talvolta ghiotto, talvolta sofisticato.
Il succo del romanzo è l'amore. O meglio, la lotta per la comprensione e la metabolizzazione di quello che la carne umana fa succedere e la legittimazione di tutte le sfumature che ne conseguono.
Un'impresa che sembrerebbe non facile, che potrebbe aprire e non chiudere temi e riflessioni, ma l'abilità di Eduardo Savarese sta nella misura e nella sobrietà che induce a una commozione dignitosa e consapevole.
La nonna Agar, le sue asprezze. Gli occhi accesi di Marcello. Il tormento virile di Luca.
Mamme, figli, padri sepolti nella memoria come soldati poco fortunati.
Nessuna condanna, nessuna assoluzione.
Si parla di sangue come luogo dove scorrono le emozioni e i dolori. Sangue e carne come vincoli familiari, obbedienti a leggi ancestrali dure a morire. I ricordi, immanenti nella vita dei protagonisti sono gli agenti che scavano, ricercano e fanno affiorare la verità squarciando la precaria certezza della realtà.
Non passare per il sangue inizia in un denso impasto di avvenimenti e sospetti che si sciolgono con una disarmante eleganza. Colori, odori, accenni storici solamente funzionali all'immersione totale all'interno dell'animo umano, nell'intento di narrare di quanto certi sconvolgimenti esistenziali siano occasioni di rinnovata lucidità e coraggio.

In copertina l'immagine di un papavero simbolo della consolazione, ma anche della semplicità.

lunedì 5 novembre 2012

DANZA BUTOH



La campana del tempio tace,
ma il suono continua
a uscire dai fiori.

Matsuo Basho (1644 – 1694)

Il butoh è stata ed è tuttora una rivoluzione.
Essendo una danza difficilmente descrivibile dal punto di vista formale e tecnico, obbliga nella sua originalità a una tensione e a un approccio alla scena dal punto di vista esperienziale oltre che espressivo.

Bu (danzare con eleganza) toh (calpestare, battere con il piede).
Dialogo fra parte superiore e inferiore del corpo, tra mani e piedi.

Per alcuni si tratta di teatro, per altri di danza. Chi sottolinea la provenienza dalle antiche arti giapponesi e chi ne esalta le assonanze con la Ausdrucktanz, danza espressionista tedesca degli anni cinquanta, periodo di nascita e sviluppo della stessa danza butoh. Fu al ritorno dagli studi in Germania che Kazuo Ohno e Tatsumi Hijikata, fondarono le proprie scuole in Giappone.
Fu la rottura con gli schemi.
La lentezza, la nudità, un'insita, elegante, talvolta grottesca protesta verso le regole imposte.
Non solo contrapposizione e contrasto con l'estetismo della danza tradizionale occidentale, ma esplosione muta ed evoluzione del pensiero collettivo, se davvero la danza “vive all'interno di tutto ciò che vive”.
Mostrare la verità del corpo, attraverso il richiamo ai miti arcaici e spezzando le linee con la provocazione di “movimenti mai visti prima”.

Ma insomma cos'è il Butoh?

Esistenza, legame del corpo con la terra e le origini.
Improvvisazione, tensione muscolare e corporea, uso del vuoto e del ritmo.
Decostruzione, scoperta, metamorfosi.

DANZA BUTOH allo SPAZIO SEME.

SABATO 17 e DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012