DISEGNO DI Laura Serafini |
LA GUARDIA DEL CORPO - FINE
La storia raccontata nello spettacolo
LA GUARDIA DEL CORPO si risolve nell'ultima frase.
Ed è quell'ultima che ne
rappresenta la tragedia.
Una storia come tante quella di
(Daniela) e, proprio per questo, da raccontare.
Maurizio, Marino ed Elena commettono un
reato. Lo sanno, ci soffrono, ma il corpo non sente ragioni. Il corpo
si muove, si arresta, implode e rilascia ciò che non è mai riuscito
a dire.
Maurizio, Marino ed Elena sono gli
amici di Daniela e si muovono sulla scena evocando e imitando
(Daniela) e la sua scelta.
L'illusione dolorosa di un sogno ad
occhi aperti.
Un mondo nascosto che si specchia nei
ricordi e nel gioco dello scambio di identità.
E' per non aggiungere altro strazio che gli amici di Daniela ne occultano la memoria.
Se le azioni degli esseri umani servono
a capirne altre, l'ingenuità regna sovrana.
Lo spettacolo LA GUARDIA DEL CORPO non
è la messa in scena del racconto omonimo.
Molti personaggi non compaiono e il
fulcro è il corpo e il suo sentire. Un sentire mutevole, confuso e
spietato.
Del testo originale ne è rimasto
soltanto qualche passaggio. Il resto è stato riscritto in una nuova
partitura che scandisse un ritmo narrativo insieme ai frammenti
d'azione e le coreografie.
Le parole, le azioni, la danza, sono
fuori sincrono.
Come la percezione di Daniela e dei
suoi amici.
La mia voce cerca di trattenere eccessi
di complicità, quella di Luca Scarlini taglia le frasi e sorvola
qualsiasi traccia di romantico moralismo.
Il corpo decide e si ricompone.
La storia di (Daniela) è come tante
altre.
Di corsa e di nascosto.
La GUARDIA DEL CORPO
con Francesco Botti, Leonardo
Lambruschini, Verònica Zapata Alcocer.
Voci narranti a cura di Francesco Botti
e Luca Scarlini
Venerdì 14 dicembre ore 21,15
Sabato 15 dicembre ore 19,00
Una produzione SEME s.n.c.
presso Spazio Seme
via del Pantano 36, Arezzo